Perché il digitale è la chiave della ripartenza delle imprese

In che modo le aziende, nonostante lo stop connesso alla contingenza sanitaria, possono sfruttare il digitale per ripartire più forti di prima.

Per evitare il rischio di una crisi economica, è necessario che le imprese studino delle strategie per attutire i contraccolpi dello stop dovuto alla contingenza sanitaria, che già si fanno sentire in alcuni settori, e ripartire una volta che sarà tutto finito.

Questo fenomeno del tutto inatteso ha chiamato le attività di produzione e commercio di beni non essenziali all’importante responsabilità di evitare di diventare luoghi di contagio. Nonostante si chiudano al pubblico esercizi e fabbriche, i costi fissi da sostenere, come l’affitto dei locali o la retribuzione del personale, restano invariati e le aziende devono ripensare l’intera filiera go-to-market, valorizzando altri touchpoint per assicurare continuità nelle entrate.

In questo contesto, in cui la Rete diventa per i consumatori l’unica finestra sul mondo, sono i canali digitali a offrire risposte valide alle loro necessità di approvvigionamento e intrattenimento. Da fine febbraio, infatti, si è verificato un aumento della domanda online, anche da parte di consumatori non abituali. In prima linea ci sono la GDO e le dotcom.

C’è ancora qualche intoppo di natura gestionale, come le difficoltà a gestire grandi moli di ordini, prima concentrati in giorni precisi come il Black Friday o il Cyber Monday e di natura tecnologica, con le infrastrutture dei siti che faticano a reggere lo stress dovuto all’incremento del traffico, ma una cosa è chiara: il digitale è la via giusta.

 

Lavorare sulla ripartenza, come?

 

Cosa devono fare le imprese per riorganizzare e ristrutturare in maniera positiva le loro attività, in modo da rispondere in maniera adeguata alla crisi?

infografica-ripartenza-digitale1) RIPENSARE IL PROPRIO ECOSISTEMA DIGITALE a partire da:

  • Gestione centralizzata di risorse e strumenti di lavoro

Con una digitalizzazione che è avvenuta a macchia di leopardo, per via di ritardi culturali, economici o delle infrastrutture, sono diverse le imprese che non erano pronte a fronteggiare le nuove esigenze.

La necessità di rendere produttivi i propri dipendenti anche al di fuori delle canoniche sedi di lavoro sta spingendo, ad esempio, a identificare e sperimentare soluzioni di smart working.

Una risposta potrebbe venire da una gestione centralizzata delle proprie risorse digitali. Pensiamo all’utilizzo di strumenti diversi per ogni fase che riguarda i contenuti, per la loro creazione, per la loro approvazione, per la loro pubblicazione… Una ridondanza che comporta costi e perdita di tempo.

Per questo va scelta una piattaforma che, oltre ad assicurare il pieno controllo con un archivio di asset e informazioni di prodotto classificati e accessibili in maniera centralizzata, permetta di integrarsi facilmente con altri supporti. Così il tutto, compresa la pubblicazione, è gestibile da un’unica torre di controllo, se così vogliamo chiamarla.

Il primo vantaggio è sicuramente di tipo economico. Meno strumenti di lavoro significa meno costi di mantenimento e soprattutto un grosso risparmio di tempo nel dover ricercare file sparsi tra sistemi diversi, replicare processi e soprattutto nel doverli uniformare.   

Il secondo vantaggio è sicuramente di tipo operativo: collegando l’azienda alla supply chain attraverso un’unica source of truth integrata ai vari sistemi è possibile impostare workflow condivisi che permettono una collaborazione controllata da remoto.

  • Gestione centralizzata dei flussi di lavoro

Gestione centralizzata = workflow centralizzati

I manager possono sfruttare queste piattaforme centralizzate per strutturare workflow che coinvolgano tutti i soggetti interni ed esterni all’azienda, assegnando task e diritti di accesso/intervento ai vari componenti.

Le varie fasi di creazione, approvazione e pubblicazione dei contenuti, ad esempio, vengono replicate in THRON, che è un’Enterprise Content Platform, con una struttura a cartelle alberate e vengono adattate con interfacce specifiche alle esigenze di lavoro di ogni utente.

Tra i vantaggi:

  • supervisione delle varie fasi di lavorazione
  • controllo di attività e accessi
  • personalizzazione: ogni utente viene coinvolto nei processi che lo riguardano direttamente

2) PROTEGGERE LA BRAND CONSISTENCY 
rendendo sicuro lo scambio di dati 

 
Molta gente in questi giorni sta lavorando da casa, collegandosi ai server di lavoro con i propri pc e ci si chiede quanti danni provocherà alle aziende la perdita di sicurezza connessa a questo tipo di accessi, aggravati dal fatto che avvengono da dispositivi per nulla sicuri.

Per questo, ora più che mai, è necessario condividere dati e informazioni in maniera sicura. Ricorrere a Saas come THRON, certificati ISO 27001 e 27018, permette di scambiarsi informazioni in totale sicurezza per via di:

  • condivisioni sicure e accessi controllati
  • possibilità di collegarsi da qualsiasi parte del mondo
  • dati memorizzati su più data center e quindi al riparo da qualsiasi imprevisto

Gli utenti che accedono possono visualizzare e modificare solo ciò per cui hanno il permesso e tramite funzionalità di Audit è possibile registrare tutte le operazioni che vengono fatte.

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A beneficiarne è la brand consistency, perché le risorse sono nelle mani di chi ne ha la competenza e non circolano se non approvate e verificate. Gestirle in maniera centralizzata permette, inoltre, il ritiro o l’aggiornamento istantaneo di quelle errate da tutti i canali.

3) METTERE IN ORDINE LE PROPRIE VETRINE DIGITALI
per assicurare esperienze ricche e fluide

 Mentre i negozi fisici abbassano le serrande, quelli online sono più aperti che mai: è su di essi che cade l’occhio di chi naviga in Rete. Per questo è bene fare un check dell’esperienza d’acquisto offerta, ponendosi domande come: i miei prodotti sono descritti in maniera completa? Rispondono agli intenti di ricerca degli utenti? La mia vetrina online è accattivante?

Abbiamo già parlato delle difficoltà nel recuperare quello che serve al momento in cui serve. Se hai tanti sistemi (ERP, PIM, DAM, repository locali etc.), al momento di completare la scheda prodotto la ricerca potrebbe farsi non poco complicata.

La gestione centralizzata è la soluzione: avere sia asset sia informazioni di prodotto classificati in un unico hub velocizza il loro recupero tramite parole chiave comuni (SKU, attributi di prodotto etc.).

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Completare la scheda con i video tutorial o le immagini ad essa correlate e con informazioni puntuali offrirà sicuramente maggiori incentivi all’acquisto dato che l’utente non può sperimentare dal vivo il prodotto. Due sono i benefici:

  • vetrine ricche e omogenee: oltre ad offrire tutto quello che serve per far “vivere” il prodotto, sono assenti informazioni discordanti o non aggiornate perché la centralizzazione comporta l’esistenza di una sola versione, quella corretta.
  • esperienza di navigazione fluida: distribuire nei canali i contenuti multimediali sfruttando una CDN migliora le loro prestazioni complessive. Questo permette di alleggerire l’infrastruttura del sito e di evitare pessime esperienze utente dovute a pagine lente a caricarsi. Farlo con una piattaforma di gestione di contenuti come THRON, che ha una CDN integrata, significa distribuirli alle massime prestazioni.

 

4) RACCOLTA DATI DAI CANALI ONLINE
per ottimizzare le vendite

Qual è il principale vantaggio del digitale rispetto al fisico? Può raccogliere dati in tempo reale e allo stesso tempo permette di raggiungere il target in modo mirato.

Il primo step è assicurarsi di avere metriche di valutazione uniformi: se i canali non sono sincronizzati tra loro, i dati raccolti parleranno “lingue” diverse e non sapranno restituire un’identità unica dell’utente che li ha visitati.

Social media, vetrine di terze parti come i marketplace (Amazon, Zalando etc.), owned media (sito web, blog, e-commerce, app), tutti devono concorrere a ingaggiare il consumatore e a delineare il suo ritratto, seppure con scopi diversi. Ma sono i canali proprietari in particolare a raccogliere dati di Prima parte, che permettono di scavare in profondità nella sua psiche e a differenziarsi dalla concorrenza.

Lo fanno grazie alla Content Intelligence, l’AI che permette di “attivare” i contenuti. Il concetto è semplice: l’AI identifica argomenti, attributi, caratteristiche editoriali di contenuti/prodotti e non appena l’utente li visita, il suo profilo si arricchisce delle preferenze che ha manifestato.scv_interests_cloudLa gente sta navigando molto in questi giorni di reclusione. Ecco che, non appena i negozi riapriranno, le aziende si troveranno a disposizione un enorme bagaglio di dati con cui ottimizzare le strategie di vendita in store. Commessi informati, disposizioni più efficienti degli scaffali, strategie di upsell mirate e molto altro ancora, che consigliamo di approfondire con questo articolo

Parliamo dell’apertura di negozi, ma i dati del digitale tornano utili già adesso: possiamo lasciare che l’AI li sfrutti per fare raccomandazioni di contenuti sul sito, targetizzare DEM secondo gli interessi manifestati o ancora pianificare strategie di Digital Marketing efficaci.

Pensiamo alla difficoltà stessa di comunicare in un momento così difficile. Perché non lasciare spazio a contenuti informativi e di intrattenimento che coinvolgano l’utente e saldino ancora di più il rapporto con il brand?

Il digitale, per tutti i motivi sopraelencati, è un valido alleato per la ripartenza delle imprese.